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11.12.08

Pesaro e l’automobile nel’900 - Volume primo

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Di Franco Andreatini

L’amore per la propria città e la passione per le automobili d’epoca si fondono in quest’ultimo libro del giornalista Franco Andreatini, che si avvale di fotografie per la maggior parte inedite, che spaziano dall’inizio del Novecento al 1965.

Così com’era capitato con la collana “Ritratti in bianco e nero, storie di una Pesaro d’altri tempi”, l’autore presenta la città in una veste particolare, fatta dai personaggi di tutti i giorni che hanno incrociato il loro destino con le quattro ruote: geniali artigiani, imprenditori, assi del volante, piloti della domenica e semplici appassionati.

Dalle prime vetture a Pesaro quando il fenomeno automobile era prerogativa di pochi, alla consegna della targa PS 50.000, a metà degli anni Sessanta. Nel 1903 l’annuario del Touring Club pubblicava i nomi dei tre proprietari di automobili nella nostra città e, tra questi, manco a dirlo, il dott. Oreste Ruggeri: grande protagonista e antesignano, a tutto campo, d’ogni novità. L’arrivo a Pesaro in automobile nel 1923 del principe ereditario Umberto di Savoia dopo aver inaugurato la centrale idroelettrica del Furlo. Le prime auto immatricolate a Pesaro dal PRA. (Pubblico Registro Automobilistico), nel 1927 e la partecipazione, nello stesso anno, dei fratelli Domenico e Filippo Benelli alla prima edizione della Mille Miglia.

Un decennio dopo l'altro, la pubblicazione racconta l’evoluzione dell’auto a Pesaro, attraverso i suoi protagonisti, attingendo agli archivi messi a disposizione dalle famiglie.Ancora una collaborazione tra l’autore e l’Istituto d’Arte Ferruccio Mengaroni: dopo aver ideato e promosso nel 2006 il recupero, da parte dell’Istituto, della piastra in cotto del 1915 che campeggia sopra l’ingresso del Garage Moderno di Via Castelfidardo (primo garage della città), Andreatini ha proposto che fossero gli alunni della sezione di grafica a realizzare la copertina del libro con un concorso di idee come prova scolastica. L’invito ha trovato l’appoggio della dirigente Marcella Tinazzi, della prof.ssa Galeazzi e l’entusiasmo dei ragazzi. Ne è scaturito un coinvolgimento creativo che ha portato ad ottimi risultati rendendo difficile la scelta tra i bellissimi e geniali elaborati.

Posted by Francesco at 22:01
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